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"Essere in contatto": un rimedio allo stress

Noi non viviamo in una cultura orientata al corpo, non più. Anzi potremmo dire che la nostra cultura è nemica del corpo. Per colpa o per merito della tecnologia, negli ultimi decenni abbiamo assistito a processi di trasformazione radicale nel rapporto tra l’uomo e il suo ambiente, mai conosciuti prima. Tanti sono gli aspetti che oggi si sono modificati in questo rapporto: la relazione che abbiamo con il tempo, con lo spazio, con il lavoro, con il partner o con i figli. Il minimo comune denominatore della nostra vita ha un nome: STRESS.

Molte persone che si rivolgono a me per una terapia bioenergetica portano questo problema. Dicono di essere tese, ansiose, di non sapere più cosa vogliono o chi sono. Si rendono conto di essere tese in generale, ma sono in contatto con la loro “tensione nervosa”, non con lo stato di tensione muscolare del corpo e così sperano che una psicoterapia bioenergetica, che è corporea, li possa aiutare a risolvere questi problemi esistenziali che affliggono le loro vite. Prendono pillole per dormire, pillole per ridurre la loro ansia, pillole per eliminare il mal di stomaco ma non sono in grado di riconoscere direttamente la loro fonte di tensione ed essere veramente rilassate.

Credo che la loro intuizione sia buona e così, generalmente, inizio con loro un lavoro sul “contatto corporeo”.

Lowen dice che una delle caratteristiche qualitative della vitalità è il fatto di essere in contatto. Questo è qualcosa di completamente diverso dal conoscere, che è un’attività più intellettuale che percettiva, e questo è anche l’aspetto che differenzia sostanzialmente l’analisi bioenergetica dagli altri approcci psicoterapeutici, come ad esempio gli approcci cognitivisti. Ogni percezione sensoriale ha inizio con una percezione del sé, cioè del proprio corpo ed è per mezzo di questo che noi percepiamo quello che sta accadendo nella nostra vita, perché ciò che facciamo investe prima di tutto i nostri corpi e i nostri sensi. Uno dei principali scopi di una terapia bioenergetica è quello di aiutarci a percepire il nostro corpo e a metterci in contatto con esso. In un modo semplice e genuino, ma proprio per questo estremamente vero, Lowen fa questa provocazione: ” Avete mai notato quanto tutto appare più chiaro e distinto allorché ci si sente bene? Analogamente, quando si è depressi, tutto appare grigio e confuso”. La percezione è una funzione del sentire. Entrare in contatto rappresenta, dunque, il processo attraverso cui poter percepire la rigidità e le tensioni che bloccano il flusso dell’eccitazione e del sentire e solo avendo la percezione di una tensione la si può eliminare.

Forse non possediamo ancora tutti gli anticorpi necessari a far fronte a questo mondo che cambia così velocemente, a tutte le connessioni a cui siamo sottoposti, a un ambiente che ci chiede sempre più di estenderci oltre i nostri limiti, ma abbiamo il nostro corpo, che è la nostra casa, e preservarlo e imparare ad abitarlo è una strada possibile per la nostra salute e il nostro benessere.

“Noi siamo il nostro corpo.
e più siamo in contatto con il nostro corpo,
più siamo in contatto con noi stessi.”

(A. Lowen)


Articolo a cura della dott.ssa Elena Casoli
Psicologa psicoterapeuta a Reggio Emilia

Dott.ssa Elena Casoli
Psicologa e Psicoterapeuta

Reggio Emilia

Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione n. 5270
Laurea magistrale in psicologia nel 2004 presso l’Università degli Studi di Padova
P.I. 02432700355

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